lunedì 20 giugno 2011

Ricercate la carità/l'amore/la solidarietà. Nota laica su San Paolo.


Oggi, sull'FB tanto bistrattato, che per me è fonte di scambio di conoscenza, ho trovato la notizia di una donna egiziana che, sfrattata da una struttura della Curia gestita da privati perchè scaduta la convenzione con i servizi sociali, costretta a vivere in auto, ha perso il figlio di otto mesi che aspettata. Ne è scaturita una polemica, con scambio di lettere, tra il sindaco di Grosseto (città in cui è successo il fatto) e il vescovo, che potete leggere ciccando sul link alla notizia

Voglio prendere posizione: leggendo gli estratti riportati delle rispettive lettere, trovo più garbato e caritatevole il tono del sindaco di quello del Vescovo. Però, alla fine, mi rimane il pensiero che quello che si è perso davvero, in questa società, è la carita/amore - che, insieme, mi riportano alla parola solidarietà - e la mente mi torna alla prima lettera di San Paolo Apostolo ai Corinzi, che ho sempre amato, anche da laica e agnostica inveterata qual sono. Non ho mai buttato il bambino con l'acqua sporca: come mi commuove ogni volta la solitudine di Cristo nel'ultima cena con gli apostoli dipinta da Leonardo Da Vinci, che mi rimanda alla solitudine dell'Uomo, specie nel sacrificio che spesso accompagna l'amore (penso arditamente anche ai nostri Partigiani), così mi commuovono queste parole.

Allora mi metto alla ricerca della lettera, per "regalarla" ai miei amici facebookiani. Trovo solo questa traduzione, non sarà ottima ma rende l'idea.

Chi ha visto "Film Blu" di Kieslowski - o avesse la fortuna di avere avuto un fratello come il mio con cui parlarne - sa che la parola CARITA' è stata sostituita, dai traduttori, alla parola AMORE.

Io mi sono presa la briga di risostituirla, unica variante alla traduzione trovata.

Certo è che, mi pare, la parola che così ne risuona non è più di bronzo che suona o cembalo che tintinna, ma di lingue degli uomini e degli angeli.

Dedicata, con amore, a tutti quelli che queste brevi parole vorranno leggere.


Dalla prima lettera di san Paolo apostolo ai Corinzi 12, 31b-14, L'amore non avrà mai fine.

Fratelli, vi mostrerò una via migliore di tutte.

Se anche parlassi le lingue degli uomini e degli angeli, ma non avessi l'amore, sono come un bronzo che risuona o un cembalo che tintinna.

E se avessi il dono della profezia e conoscessi tutti i misteri e tutta la scienza, e possedessi la pienezza della fede così da trasportare le montagne, ma non avessi l'amore, non sono nulla.

E se anche distribuissi tutte le mie sostanze e dessi il mio corpo per esser bruciato, ma non avessi l'amore, niente mi giova.

L'amore è paziente, è benigno l'amore; non è invidioso l'amore, non si vanta, non si gonfia, non manca di rispetto, non cerca il suo interesse, non si adira, non tiene conto del male ricevuto, non gode dell'ingiustizia, ma si compiace della verità. Tutto copre, tutto crede, tutto spera, tutto sopporta.

L'amore non avrà mai fine. Le profezie scompariranno; il dono delle lingue cesserà e la scienza svanirà. La nostra conoscenza è imperfetta e imperfetta la nostra profezia. Ma quando verrà ciò che è perfetto, quello che è imperfetto scomparirà. Quand'ero bambino, parlavo da bambino, pensavo da bambino, ragionavo da bambino. Ma, divenuto uomo, ciò che era da bambino l’ho abbandonato.

Ora vediamo come in uno specchio, in maniera confusa; ma allora vedremo a faccia a faccia. Ora conosco in modo imperfetto, ma allora conoscerò perfettamente, come anch'io sono conosciuto.

Queste dunque le tre cose che rimangono: la fede, la speranza e l'amore; ma di tutte più grande è l'amore!

Ricercate l'amore.



N.B. la foto del bellissimo volto d'uomo è di un profugo eritreo, a me parla più di voce d'angelo e d'uomo.