venerdì 6 gennaio 2012

Rampini, Slow Economy: tutto quello che potreste aspettarvi e che non arriva...

Il libro si intitola Slow Economy, sottotitolo Rinascere con saggezza, a cui si aggiunge la frase presente in copertina "Tutto quello che noi occidentali possiamo imparare dall'Oriente", ma se aderite a quanto proclamato non troverete, nel libro, ciò che cercate. Per quanto riguarda l'Oriente, infatti, a parte un breve cenno all'inizio all'attenzione dei singoli cinesi al consumo responsabile, Rampini mette proprio in evidenza contrasti, conflitti e controsensi in Cina, India ma anche nell'Occidente. È proprio questo lo strano del libro, critico nei riguardi dei consumi e dell'inquinamento nella corsa alla potenza economica di quello che aveva in precendenza definito come l'impero di Cindia (Cina+India).
In realtà, è come leggere una serie di riflessioni, apparentemente slegate, su Cina, India, Stati Uniti ed Europa da parte di chi ha vissuto queste realtà da vicino. Ricaverete informazioni interessanti sul passato e sul fututo della Cina, dei suoi rapporti con l'Occidente europeo, sulla Cambogia, sul Vietnam, sull'India, ricavandone anche un discreto numero di indicazioni bibliografiche interessanti e luce su figure uncihe a noi ignote, come Murlidhar Devidas Amte (http://www.giornaledelticino.ch/5940/ramtha-la-luce-murlidhar-devidas-amte-il-santo-degli-%E2%80%9Cintoccabili%E2%80%9D) e il dottor Beat Richner, sorta di Gino Strada sveìizzero per la Cambogia (http://www.beatocello.com/). Con la conclusione che col prevalere economico dell'Oriente asiatico bisogna farci i conti, imparare a conviverci e farcene una ragione, dato che così è e così e giusto che sia, visto anche il passato glorioso dei paesi di cui si parla, accettare questi corsi e ricorsi storici. Di sicuro, si evince il suggerimento di una possibile alleanza Oriente-Occidente per uno sviluppo che sia veramente sostenibile, magari attraverso joint venture per la ricerca sulle fonti energetiche alternative, in cui la vecchia Europa è avanti ma non ha abbastanza risorse economiche, in opposizione agli Stati Uniti, ancora "spreconi" e consumisti all'inverosimile.
Insomma, il pregio è di essere scorrevolissimo e denso, per quanto disorganico all'apparenza.
Da leggere, tanto lo si "fuma" in un "fiat".