sabato 8 gennaio 2011

31 agosto 2008: Politica, politici & finanziaria: riflessioni da Erri De Luca


Ho letto questa pagina di Erri De Luca intitolata Guerrieri, la riporto così com'è citandone la fonte perché parla da sola e vale la pena di una - o più! - riflessione sulla politica e sui politici, nella fattispecie i nostri:
"Chiamano "battaglia" le loro modeste controversie, chiamano "scontro" uno sfumato divergere di opinioni purché sostenute con un poco di enfasi. Chiamano "lotta" una soporifera campagna elettorale.I politici immaginano d'essere il prolungamento dei guerrieri, ne usurpano il vocabolario credendo di acquisire peso. Scimmiottano il valor militare, persuasi da Clausewitz che la politica sia il proseguimento della con altri mezzi. Poteva essere vero allora. Oggi la politica è solo un ramo minore dell'economia, incaricato di aggiustamenti contabili a colpi di manovrine a spremere. La principale legge del parlamento è malinconicamente la "finanziaria.
(...) ... il politico ha bisogno di sentirsi a capo di uno schieramento di folle, guidarle da un'altura. Anche il minimo rilievo di un colle di Roma è sufficiente.
Una volta il cardinale Mazarino scrisse che la figura del politico era la diabolica contraffazione del santo (...) Oggi il politico è la modesta contraffazione di un graduato. Non riesco a distiunguerki secondo la linea politica, il grado raggiunto, , l'incarico ottenuto. Mi sforzo di farlo attraverso l'intenzione, il movente che li ha scaraventati in pubblico (...) Solo l'intenzione permette alla fine, a "sacche scutuliate" (tasche sbattute, rovesciate, in napoletano) di vedere se c'era polvere o farina" (Erri de Luca, Alzaia, Universale Economica Feltrinelli, Milano, 2007)

I più sono consapevoli che da tempo ormai gli scranni di Montecitorio sono pieni zeppi di polvere e la farina per del buon pane, caldo, croccante e appagante, ormai scarseggia.
Viaggiamo in tempo di carestia.
Lamentarsi al caldo sicuro delle proprie case non serve, però. Adesso basta.
Sarà il caso di rimboccarsi le maniche, mettere le mani in pasta e ricominciare a farselo un po' di pane. Certo da cittadini e non da "panettieri"
.
Comunque, muoversi bisogna.

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